


L’ ANELLO DI CROCESANTA
CIMITERO DI CROCESANTA
Il cimitero di Crocesanta entra sostanzialmente in funzione nel 1894.
Il 19 marzo 1892 il Sindaco Cav. Virgilio Fucci comunica al Signor Assistente Comunale che il Consiglio comunale “ha dato incarico alla S.V. di compilare il progetto per la costruzione del cimitero di Crocesanta in luogo detto “La Croce a Monte”.
Ed è quindi molto probabile che l’attuale cimitero sia stato realizzato nella zona nella quale un tempo era edificata la terza chiesa di S.Salvatore, quella che nella sua storia delle chiese in diocesi di Sansepolcro monsignor Ercole Agnoletti ricorda come “Oratorio di Santa Croce”.
“Era una chiesetta sul cui unico altare poggiava, ben visibile, una grande croce di pietra.
Era quella posta sul luogo dove si trovava un tempo la seconda chiesa di S.Salvatore”, e cioè quella edificata in zona Cà di Bianchi.
Il contratto d’appalto viene aggiudicato al “Signor Odoardo Vecci, Capo Mastro Muratore…” e sottoscritto il 27 febbraio 1894 anche dal fratello Vitaliano Vecci, che sarà l’esecutore materiale.
Nel 2024, a 130 anni dalla costruzione, il cimitero di Crocesanta ottiene il riconoscimento di cimitero storico e monumentale dalla Regione Emilia-Romagna.
(Testi dei pannelli a cura di Alberto Merendi).

Cittadini di Crocesanta e borghi vicini seguono subito con grande attenzione e partecipazione i lavori per il nuovo cimitero.
A inizio 1894 parte una raccolta di firme, con "i popolani della Cura di Crocesanta e parte della Parrocchia di S. Piero" che chiedono l'ampliamento della cappella.
Le firme sono 65, oltre la metà sono croci.
Il Consiglio Comunale esamina la richiesta nella seduta del 28 marzo 1894.
"L'illustrissimo Signor Presidente fa dar lettura di una domanda firmata da oltre 50 abitanti della parrocchia di Crocesanta per ottenere che venga deliberato l'ingrandimento per due metri di lunghezza della cappella destinata a servizio del cimitero di Crocesanta, attualmente in costruzione, e ciò per evitare che in tempi freddi e piovosi o durante le nevi invernali la gente addetta al trasporto dei cadaveri debba recarsi fino alla chiesa parrocchiale quando per ragioni di vicinanza fosse più comodo eseguire le funzioni di associazione del defunto nella Cappella del Cimitero, riconosciuta però troppo angusta al bisogno così come è stata progettata" Il Consiglio approva l'ampliamento, ma per un metro, e nella parte posteriore, "onde non invadere il terreno destinato alle inumazioni"
Di grande suggestione è il piccolo cimitero, posto in mezzo a un campo a guardare l'ampia valle. E grandi emozioni suscitano i ricordi, come quello dell'ormai illeggibile lapide posta nell'angolo in fondo a destra, dedicata ai 5 fratellini, da 1 a 6 anni, "volati in cielo uno dopo l'altro, da morbo fatale rapiti" tra il 3 ed il 13 dicembre 1926.
(Testi dei pannelli a cura di Alberto Merendi).
